Ingresso libero nella «zona armadietti» degli asili comunali
Da lunedì i genitori potranno entrare anche senza green pass per cambiare i bambini. È quanto deciso ieri dall’assessorato all’Istruzione Antonietta Di Martino, che ha adottato un «provvedimento organizzativo interno» per i 55 nidi e le 61 scuole dell’infanzia della Città di Torino.
Ma negli asili statali l’ingresso senza green pass continuerà ad essere vietato. Per rispettare la norma nazionale, il Comune ha individuato l’area separata degli armadietti, se pur all’interno della struttura, come «zona di accesso, con percorso separato». I genitori possono accedere per far indossare ai bambini pantofole e grembiulino, ma non possono restare più di 15 minuti. Come precisa l’assessorato, è il «limite riconosciuto dal Ministero della Sanità per avviare eventuali operazioni di prevenzione e/o di contenimento della diffusione del contagio a seguito del verificarsi di contatti a rischio».
Altra condizione, l’ingresso scaglionato per evitare assembramenti, «come previsto dalle disposizioni contenute nel “Protocollo sicurezza”, che consentono la sicuraprevenzione del contagio». Una soluzione che secondo il Comune «permette di applicare la normativa sul green pass», ma senza «arrecare pregiudizio al buon funzionamento del sistema 0-6 fondato sui principi di pari opportunità di educazione e di istruzione, di cura, di relazione e di gioco, tutelando anche il sereno passaggio dal contesto famigliare a quello dei servizi educativi».
La scelta lascia perplessi i presidi del primo ciclo, che gestiscono le scuole d’infanzia statali e seguono alla lettera la normativa nazionale. C’è chi fa entrare solo i genitori con il green pass, altri che preferiscono lasciare tutti fuori «per non fare differenze tra bambini». In ogni caso, senza non si entra. «La decisione del Comune mi sembra singolare, se non grave», commenta Giampaolo Squarcina, preside dell’Ic Parri Vian. «Trovo inappropriato che si deroghi ad una legge dello Stato», gli fa eco la preside dell’Ic Baricco Maria Antonietta Roma. «Noi non facciamo entrare i genitori — dice Serenella Cuiuli, preside dell’Ic Duca d’Aosta —
Già dall’anno scorso i bambini si sono abituati e sono diventati più autonomi».
Chiara Sandrucci



