E il problema dei partiti qual è? Chiedersi se non sia “troppo facile” firmare online.
Deprimente.
Io credo che il problema reale di questo Paese sia capire perché certi temi abbiano così tanta difficoltà ad arrivare in Parlamento.
Se quasi 600mila persone firmano online in così pochi giorni vuol dire che l’Italia ha un nervo scoperto sul tema e che le persone hanno trovato un modo democratico per farsi sentire.
Il fatto che siano perlopiù giovani dovrebbe essere salutato con entusiasmo: ci stanno dicendo che sono pronti ad impegnarsi se apriamo il dibattito sulle questioni che vivono ogni giorno.
I referendum servono proprio a questo, permettere ai cittadini di informarsi e scegliere consapevolmente.
Fa sorridere che qualcuno paragoni tutto questo alla piattaforma Rousseau, una piattaforma privata che voleva sostituire le Istituzioni. Grazie all’emendamento di Riccardo Magi sulla firma online abbiamo portato nelle istituzioni centinaia di miglia di cittadini che vogliono cambiare il loro Paese.
Ora però il Referendum è a rischio per via proprio delle lentezze della pubblica amministrazione. Bel paradosso per un Referendum bollato per settimane come troppo veloce.
Auspico un intervento del Governo per non ledere i diritti democratici dei firmatari.



