Le elezioni in Germania faranno discutere per mesi, almeno fino alla formazione del nuovo Governo

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Da ciò che è successo in Germania possiamo trarre tre riflessioni

1. I sondaggi contano il giusto. Per anni i social democratici sono stati considerati morti e oggi sono il primo partito: una cosa sono i sondaggi, una cosa sono le elezioni. Quando lo diciamo noi, ci prendono in giro. Adesso lo dicono milioni di elettori tedeschi dopo che lo avevano detto milioni di elettori americani. La politica non è inseguire un sondaggio.
2. Per fare il governo saranno decisivi i centristi liberali ed i Verdi. Il nome del Cancelliere – paradossalmente – dipende da loro, più che dai grandi partiti. Come nota acutamente Stefano Folli oggi su Repubblica la stessa cosa potrebbe accadere in Italia alle prossime politiche, se i riformisti sapranno giocare bene le loro carte. Del resto la sinistra estrema resta fuori dal Parlamento: la sinistra vince solo è riformista e guarda al centro.
3. L’Europa dipende dalla Germania. Ma in questo clima di incertezza e instabilità tedesca le parti si sono rivoltate e Draghi oggi è insieme a Macron la guida europea. La cosa si fa molto, molto, molto interessante.

Matteo Renzi