Un assaggio lo ha dato sabato pomeriggio dal palco della Leopolda
Ma, dopo la trasferta a Dubai per l’ennesima conferenza, ieri si è presento in Giunta per le immunità del Senato dove Mister Renzi ha sferrerato l’ennesimo attacco nei confronti dei pm di Firenze rei di averlo indagato, insieme agli altri membri del Giglio Magico, per concorso in finanziamento illecito nell’ambito dell’inchiesta Open.
Dopo aver accusato i magistrati fiorentini di aver cercato più lui “che Matteo Messina Denaro”, ieri davanti ai commissari che sono chiamati a valutare il suo caso, il senatore di Scandicci ha ribadito che i pm hanno “violato la legge e la Costituzione”.
E non si é fermato qui!
Ha spiegato che lui non sta chiedendo “un privilegio” per se stesso, tant’è che “se in aula si dovesse arrivare a votare, io voterò contro i miei interessi”.
Ma soprattutto si erto a paladino delle prerogative dei parlamentari: “Qui è in gioco un principio – é stato il cuore della sua arringa – quello della tutela delle guarentigie di un senatore che non può essere violato per il volere di un pm”.
Insomma, Renzi punta sullo spirito di solidarietà dei colleghi senatori che sono chiamati a votare sul suo caso.
Rivendica e difende il privilegio della Casta.
Un modo per dire che oggi è capitato a lui, un giorno potrebbe succedere a qualcuno di loro.
Renzi ha parlato in tutto più di un’ora, ma hanno parlato anche alcuni membri della Giunta: alcuni per appoggiare le sue tesi, come Simone Pillon della Lega, altri per contestare la sua ricostruzione.
Pietro Grasso, gli ha detto più o meno così: “Mi risulta che sia laureato in Giurisprudenza: com’è che non capisce cosa prescrive l’articolo 68 della Costituzione sulle guarentigie per i parlamentari?”.
Per l’ex magistrato, infatti, Renzi “fraintende” la norma.
“Altrimenti torneremmo all’autorizzazione a procedere di antica memoria che non c’è più” ha detto Grasso.
Purtroppo in Giunta il centrodestra più i renziani hanno la maggioranza con 12 voti su 23. Quando si dovrà decidere, l’aiuto di Lega e FI sarà fondamentale.


