È normale che con il sensibile aumento dei contagi registrato in Italia possa verificarsi anche una crescita del numero delle vittime, ma non è detto che vedremo sempre superare quota 100”. Alessandro Vespignani, fisico esperto di modelli predittivi basati su algoritmi matematici, docente alla Northeastern University, si mantiene cauto nelle previsioni sulle curve del Covid.
Le incognite sulla variante Omicron “rendono ogni previsione, soprattutto a lungo raggio, molto complicata”. Vespignani osserva che l’aumento delle vittime è proporzionale all’incremento dei contagi registrati nelle ultime due settimane. “Siamo passati dal 15 novembre quando c’erano, in media mobile, 7mila casi, ad ora, che ce ne sono più di 15mila. Diventa quindi facile prevedere che nelle prossime settimane il numero dei morti possa raddoppiare” dice. Le cifre tuttavia, continua Vespignani, “sono ancora statisticamente molto piccole per quanto riguarda i decessi, quindi è probabile che nei prossimi giorni ci siano alcune fluttuazioni. Bisogna sempre calcolare intervalli d’errore molto ampi”.
Per Vespignani è particolarmente rilevante sottolineare che questi numeri sono molto diversi da quelli di mesi fa, quando i vaccini erano ancora poco diffusi. “Se andiamo a ritrovare una fase in cui abbiamo avuto più o meno lo stesso ordine di contagi giornalieri, ad esempio aprile, vediamo che il numero delle vittime si aggirava intorno alle 500. Cifre insomma molto più importanti di quelle odierne”.


