Covid, il racconto di Galli: “La mia storia insegna che la prudenza non è mai troppa”

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Vaccinarsi, vaccinare i bambini e avere il massimo della cautela. La mia storia insegna che la prudenza non è mai troppa”.

Lo ha detto oggi al Corriere della Sera l’ ex primario dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, contagiato dalla variante Omicron.

 “Il 3 sera ho iniziato ad avere un forte raffreddore e molto mal di gola, la notte tra il 3 e il 4 ho avuto febbre alta con brividi scuotenti, la mattina del 4 avevo 38 di febbre, disturbi intestinali, ero a pezzi, per fortuna però con una saturazione d’ossigeno sempre rassicurante – racconta Galli. Una bella batosta. Il 2 ero risultato negativo al tampone rapido e il 4 invece positivo, sempre al rapido. Poi mi hanno rifatto il test, anche molecolare, in ospedale e nel frattempo il laboratorio di ricerca che ho diretto fino a un mese fa ha stabilito che si trattava di variante Omicron”.

Se non avessi avuto le tre dosi – specifica Galli sarei stato un candidato perfetto per un’evoluzione negativa della malattia e per il ricovero. Ho fatto la cura con gli anticorpi monoclonali in ospedale perché mi è stato consigliato visti i miei fattori di rischio. Oggi “sto discretamente meglio rispetto ai giorni scorsi – afferma. Sono molto stanco, mi sento tutto rotto. Credo di essermi contagiato attorto al 31 dicembre nonostante abbia fatto in quei giorni una vita claustrale: ho visto poche persone, tutte trivaccinate e spesso tamponate. Non sono andato in ospedale, non ho visto pazienti”.