Dove il centro destra è rappresentato degnamente dal PD, con la schifezza simil-renziana nella stanza dei bottoni, la destra da Salvini e Berlusconi (con il surrettizio appoggio esterno della Meloni) ed alla voce “varie ed eventuali” 5stelle ed Art. 1 che cercano, disperatamente, di tenere in piedi l’argine ed evitare l’esondazione destrorsa. Un governo che giunse perché il “paese era allo stremo”.
Un paese dove, per tutta la politica, esclusi Conte, Fratoianni e Bersani, le categorie sociali da tutelare sono (in ordine casuale): industriali, imprenditori, ristoratori, albergatori, evasori endemici, insomma tutti meno i lavoratori.
Eravamo un paese allo stremo, dove si dichiarò stremata perfino Santanchè, quando fu privata della settimana bianca a Cortina e della discoteca a Forte dei Marmi. Stremata per il guardaroba invernale sotto utilizzato e dall’immagine d’insieme rovinata dall’uso della mascherina. Stremata dal non aver potuto sfoggiare, nei privee per ricchi che solitamente riserva, quel pigiamone orrendo firmato da uno che fa vestiti brutti e (intelligentemente) li vende tutti a lei a prezzi da capogiro.
Stremata dalla chiusura dei suoi locali trappola per gonzi milionari. Stremata dall’esistenza del RdC che non le consente di assumere camerieri a 600 euro al mese.
Un sacco di gente ridotta allo stremo che aveva bisogno del “cambio di passo”. Ci pensò il foruncolo con l’aiuto determinante di chi sappiamo e, cambio di passo fu. E per Santanchè, Bonomi e riccaccioni vari (non tutti legalmente), si riaccese la speranza. L’Italia ricomincia! Venghino signori, venghino! Dai a lavorare giovanotti! Contratto part-time, lavoro full-time con straordinari. “Mettetevi in gioco”, disse il miliardario Barilla.
Nel nome dell’odio a Berlusconi, abbiamo digerito di tutto, perfino un Renzi qualunque, personaggio di destra pagato dalla destra. Adesso basta. È ora di fare la guerra ai padroni delle Ferriere ed alla “razza padrona” di Scalfariana memoria. È ora di fare la guerra ai Renzi e seguaci. È ora di fare sinistra. È ora di costruire sinistra. È ora di dare voce agli stremati, quelli veri. È giunta l’ora delle parole d’ordine e dei programmi di sinistra. E mi rivolgo alla gente di sinistra: è giunta l’ora di andare a votare e votare Movimento 5 Stelle, Fratoianni, insomma a chi rappresenta gli ultimi e non chi rappresenta pariolini, industriali, radical-chic ed i partecipanti al caviale party con annesso torneo di bridge.
Ben vengano le alleanze se fatte su programmi, con i programmi. Nessuna negoziazione sui nostri princìpi. Riprendiamoci le nostre battaglie ideali. E ricordiamoci sempre una cosa: noi poveri siamo di più.


