Dollaro e Materie Prime

0
46
dollaro

La determinazione della politica monetaria Usa ha dato luogo a una nuova gamba di rafforzamento del Dollaro, elemento che in effetti mancava per delineare un quadro completo di irrigidimento monetario

In questo momento, con la curva dei governativi che prezzano ben 5 rialzi nel corso del 2022, con l’equity che ha ceduto il 10% circa da inizio anno, con il dollaro che si sta appoggiando sul livello di 1,11 si potrebbe dire che in effetti i mercati stanno prezzando a tutto tondo che la politica monetaria Usa si sta facendo più restrittiva.

Le implicazioni di un dollaro forte, però, non sono di poco conto soprattutto per quel che riguarda le materie prime; il mix con l’innalzamento dei tassi reali è assolutamente pernicioso per l’oro, che in effetti non riesce ad allontanarsi dall’intorno dei 1800 usd/oncia; il prezzo dell’oil, già di per sé sostenuto dalle tensioni geopolitiche, tramutato in Euro è ancora più caro e questo non è un elemento favorevole per l’inflazione europea; la sostenibilità dei debiti esterni in valuta forte dei paesi emergenti ne risente negativamente; tra gli effetti positivi troviamo, per contro, la maggior appetibilità dei beni europei e giapponesi per l’export, cosa che dovrebbe sostenere le quotazioni dei rispettivi mercati azionari.