Uscire di casa e nel mentre si apre un cassonetto dell’indifferenziato per scaricare il proprio sacco della spazzatura trovarsi di fronte il cadavere seviziato e torturato di una giovane donna, ricco di ferite e tagli, oltre che sangue aggrumato, su tutto il corpo, deve essere una esperienza traumatizzante
In questo avvincente thriller succede per ben tre volte, a persone diverse; poi la brava investigatrice, Erika Foster – creata da Robert – evita il quarto ritrovamento e scopre e cattura il malato assassino serial killer, fino a quel momento sfuggito a tutti i controlli grazie alla sua abilità.
Jeannette Robinson, giovane uscita da uno orfanotrofio di 20 anni, Lacey Greene, benestante laureata della media borghesia di 22 anni ed Ella Wilkinson anch’essa di 20 anni, cassiera. Tutte belle o bellissime, innamorate (o interessati) di personaggi con profili “ad hoc” per le singole ragazze, creati dall’assassino con specifiche pagine su Facebook – i social qui la fanno da padrone – con foto sottratte ad altri, viventi, deceduti o inesistenti … un produttore cinematografico, un biondino affascinante, Nico, un giovane “viscido-sexi, capelli neri super ingellati”, da incontrare al buio dopo aver chattato tanto con lui.
Erika collega i primi due omicidi allo stesso assassino quando scopre dall’autopsia che sono morte entrambe per un taglio netto dell’arteria femorale all’interno della coscia sinistra e che entrambe avevano avuto “un appuntamento al buio” con sconosciuti contattati sui social. Personalmente l’investigatrice vive un momento di crisi dopo aver perso il marito, Mark, anch’egli poliziotto ed oggi immersa in un nuovo rapporto sentimentale con James, suo collega di lavoro-subalterno.
I fatti narrati si svolgono tra l’agosto del 2016 ed i primi mesi del 2017 e trovano il centro operativo in Londra e dintorni, con le sue campagne ed i suoi sobborghi.
Quando scompare la quarta giovane ragazza, Beth Rose, le cose si complicano per l’assassino: inaspettatamente appare una quinta ragazza (questa cicciottella e trentaduenne) che … fa scoprire le sue malefatte ed obbligandolo ad un ennesimo omicidio. Il sangue non manca quindi in questo giallo ma è sangue “teorico” come le torture e le sevizie, in grado di coinvolgere il lettore ma trasmettergli solo il brivido della lettura, senza esagerazioni o traumi descrittivi.
Affascinante appare però la corsa contro il tempo, che a volte viene persa e in qualche altra vinta, per salvare la vita alle povere vittime del sequestro, tenute prigioniere in una gabbia posta all’interno di una casa di campagna abbandonata che fu un essiccatoio per ilo luppolo, non lontano di una fattoria dedita alla produzione di latte.
I 92 brevi capitoli che racchiudono la vicenda sono ben narrati, da parte di uno scrittore che prima di questo ha già pubblicato altri 4 romanzi polizieschi, tutti bestseller internazionali in corso di traduzione in 30 paesi.
La curiosità, particolarità di questo libro comincia con un apparente paradosso: Erika giunge per prima sulla scena del crimine ma “il caso non è suo!”, appartiene alla sua amica-rivale che le ha “soffiato” la promozione rifilandola in un ufficio a fare la burocrate, cosa che odia; pure per una serie di coincidenze, morte per infarto di un suo superiore, forza di volontà e carattere forte ed imperioso riesce ad ottenerne la gestione, a risolverlo e poi ad assumere il comando della sezione di polizia, che le spetta.
Franco Cortese Notizie in un click



