La crisi politica dei partiti, soprattutto in evidenza nella settimana dell’elezione del Presidente della Repubblica, ha rimesso al centro del dibattito politico la necessità del partito dei cattolici che faccia prevalere la buona politica, senza se e senza ma
Oggi il dibattito al centro è l’ammucchiata, con l’intenzione di alcuni partiti (da Forza Italia ad Italia Viva) di intestarsi la riunione dei cespugli crepuscolari aggiungendo l’aggettivo cattolico agli altri (liberale,moderato,progressista,conservatore,europeista,fancazzista e chi più ne ha ne metta). Il nostro Paese è in mano ai potentati (da qui la crisi e il difetto di democrazia). La diminuzione della buona politica e il livello della stessa molto basso ha determinato negli anni la crisi dei partiti diventati sempre più deboli e il crescere di centri di potere che si ritagliano sempre più spazi nella società e che difficilmente vorranno cederlo.
Dalla magistratura di ogni ordine e grado,alla pubblica amministrazione ,a tanti enti che compongono il Parastato
Approfittando della debolezza dei partiti hanno invaso il campo degli stessi e si sono ritagliati un potere che va al di là di quello previsto dal dettato costituzionale (qui bisognerebbe aprire un dibattito anche sulla nostra carta costituzionale nata dalla “resistenza” ma ormai bisognosa di un profonda revisione). E’ evidente, come dice Panebianco in un bell’articolo sul Corriere della Sera,”che se la politica tornasse ad avere forza molti alti funzionari, magistrati, manager pubblici ect… che oggi fanno il bello e il cattivo tempo, dovrebbero nettersi in riga. Poichè la politica debole perpetua la loro forza.Fino a quando? si chiede Panebianco. “Fino a quando una crisi interna o internazionale ponga il nostro Paese in una situa zione di debolezza tale da non riuscire a fronteggiare la stessa ed innescherà cambiamenti profondi.
Tanto, dice Panebianco,nella Costituzione formale che sostanziale della repubblica. Speriamo, dopo quel giorno di avere ancora una democrazia. Questa debolezza della politica mette al centro quindi la necessità che noi cattolici facciamo un passo avanti nella buona politica.
Quella dei valori e della Dottrina sociale della Chiesa. Perchè la proposta di Unione Cattolica è molto semplice. Rifiutiamo il ritorno alla vecchia politica. Quella che si riempie la bocca della soluzione dei problemi della gente solo a parole. Occorre tornare alla prevalenza della politica, della buona politica, quella per cui parlare di persona, famiglia,bene comune, sussidiarietà, solidarietà non siano mere parole ma indirizzino la buona politica. Unione Cattolica si pone in alternativa a questa politica. La nostra stella polare è la Dottrina sociale. Vogliamo costruire una società in cui la giustizia e la carità non siano solo mere parole, ma indirizzino la politica del nostro amato Paese.
Erminio Brambilla



