Le intuizioni portate avanti dal nostro giornale per la creazione di un fondo antirincari, da finanziare con una parte dei costi della politica comunale e con i dividendi incassati dai Comuni grazie alle società energetiche ex municipali, trova crescenti corrispondenze all’interno del mondo dei consumatori e delle piccole e medie imprese
Nella speranza che Consiglio comunale e Giunta comunale di Torino facciano presto la propria parte attraverso provvedimenti di auto tassazione sulle indennità in vigore – e attraverso il rifiuto degli aumenti concessi dal governo Draghi -, sul piano nazionale sarebbe importante abolire il fondo da mezzo miliardo, deciso per finanziare gli emolumenti di sindaci assessori e consiglieri di tutta Italia, e ridestinarlo per integrare le risorse per impedire i rincari nelle bollette e avviare una riduzione concordata delle tariffe così come sta facendo la vicina Francia con un fondo di almeno 20 miliardi di euro.
Siamo grati al presidente di Confesercenti Torino, Giancarlo Banchieri, la cui proposta, di impegnare le società energetiche territoriali a venire incontro ai problemi delle famiglie e delle imprese impossibilitate a pagare i nuovi importi, è perfettamente in linea con la battaglia di civiltà economica intrapresa dal nostro giornale.
In Italia, una famiglia su 5 rischia quest’anno di non poter pagare la bolletta elettrica e del gas: dal momento che il canone Rai viene pagato con le bollette, andrà in bolletta anche il festival di Sanremo?



