La Bce scalda muscoli contro l’inflazione, la Boe alza tassi

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La politica monetaria della Bce per ora non cambia, ma l’inflazione comincia a essere fonte di seria preoccupazione. “I rischi sono orientati verso l’alto”, ha avvertito la presidente Christine Lagarde, che, a precisa domanda, non ha più escluso un possibile aumento dei tassi d’interesse già quest’anno.

“La situazione è cambiata”, ha risposto durante la tradizionale conferenza stampa al termine del comitato direttivo: ogni decisione “dipenderà dai dati”.

Una svolta “falco” già anticipata dalla Boe, che ha invece scelto di alzare il costo del denaro in Gran Bretagna dello 0,25% allo 0,50%, secondo ritocco verso l’alto negli ultimi due mesi. Mentre sui mercati i future sui Fed funds scontano cinque interventi della Fed entro la fine del 2022.

Sul mercato obbligazionario, le parole di Lagarde si sono tradotte in un’immediata impennata dei rendimenti. Lo spread tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi è arrivato a sfiorare i 150 punti base, con il tasso dei titoli italiani che è schizzato fino a un massimo dell’1,621% prima di ripegare appena sotto l’1,6%, come non accadeva da maggio 2020. L’euro è invece salito a cavallo degli 1,14 dollari e sul filo dei 131 yen.