Eutanasia, Papa: “La vita è un diritto, non la morte”

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Nuovo appello del Papa a scongiurare “inaccettabili derive” eutanasiche.

Bergoglio, nel corso dell’udienza generale nell’Aula Paolo VI, ha espresso gratitudine “per tutto l’aiuto che la medicina si sta sforzando di dare, affinché attraverso le cosiddette ‘cure palliative’, ogni persona che si appresta a vivere l’ultimo tratto di strada della propria vita, possa farlo nella maniera più umana possibile”.

Dobbiamo però stare attenti – ha avvertito – a non confondere questo aiuto con derive anch’esse inaccettabili che portano all’eutanasia.

Dobbiamo accompagnare alla morte, ma non provocare la morte o aiutare il suicidio assistito. Ricordo che va sempre privilegiato il diritto alla cura e alla cura per tutti, affinché i più deboli, in particolare gli anziani e i malati, non siano mai scartati. Infatti, la vita è un diritto, non la morte, la quale va accolta, non somministrata. E questo principio etico riguarda tutti, non solo i cristiani o i credenti”.

Francesco ha poi riflettuto con dolore su un “problema sociale”. Il riferimento è a “quel ‘pianificare’, accelerare la morte degli anziani. Tante volte si vede, in un certo ceto sociale, con gli anziani che non hanno mezzi danno meno medicine che ad altri: questo è disumano, non è Cristiano. Gli anziani vanno curati come tesoro dell’umanità. Anche se non parlano più sono simbolo di saggezza”.