ERMINIO BRAMBILLA – UNIONE CATTOLICA: PER MARIO DRAGHI NON C’È FUTURO IN POLITICA

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Nella conferenza stampa dopo il consiglio dei Ministri che ha licenziato la bozza Cartabia per una legge di Riforma della Giustizia e del Consiglio della Magistratura il premier Draghi ha evidenziato due elementi di fondo

Il primo e lo ha ripetuto in maniera inequivocabile: per Mario Draghi non c’è un futuro in politica,non gli interessa. Poichè era stato tirato per la giacchetta da una serie di notabili (probabilmente centristi e non solo) che dopo lo sconquasso tra i partiti con la seconda elezione di Mattarella alla Presidenza della Repubblica ha lasciato macerie sia a destra che a sinistra e sicuramente ha nuociuto anche alla tenuta del governo.

La conseguenza di questo assunto è il secondo elemento di fondo:non mi farò condizionare dai partiti nell’azione di governo da qui alle elezioni prima amministrative e poi politiche. Draghi è ben conscio dell’importanza che la necessità del sostegno dei partiti che compongono la maggioranza sia necessario per la tenuta del governo e,sicuramente,eserciterà la massima capacità di convincimento ma certamente non vorrà subire le faticose trattative che partiti sull’orlo di una crisi di nervi gli vorranno imporre.

Gli impegni che il governo deve affrontare sono molteplici:il PNRR (qualcuno crede che siamo già in ritardo ed avremo problemi con le prossime tranche di finanziamento),la bolletta energetica che sta creando grossi problemi a famiglie ed imprese,atta ad impedire la crescita economica (e le stime del Pil al ribasso per il 2022). La strada di Draghi nei prossimi  mesi sarà costellata di tanti problemi.Per il momento non schiaccia troppo l’accelleratore e lascia (ad esempio sulla riforma Cartabia)che sia il Parlamento a legiferare (in tempi certi  però) senza porre la fiducia (in tempi certi).

Quando sarà il momento di forzare e porre la fiducia su altri argomenti vedremo il governo vacillare?

Credo che alcuni passaggi saranno necessari per capire se la tenuta di questa maggioranza anomala sia frutto di insipienza dei partiti o della forza di un uomo solo al comando.Con sullo sfondo un Mattarella bis  che ha voluto Draghi e non vuole andare ad elezioni anticipate.

Erminio Brambilla