In questo thriller compare per la prima volta il personaggio di Kim Stone, un’acuta investigatrice molto sensibile alle tematiche sociali, soprattutto quelle riguardanti i giovanissimi. Il caso che le viene affidato riguarda proprio la scomparsa di tre ragazze, che nessuno cerca, da un “orfanotrofio” particolare a cui vengono affidati minori con gravi problematiche familiari, le stesse problematiche che ha vissuto Kim da ragazza
Un testardo archeologo vuole effettuare degli scavi per ricercare antiche monete in un terreno incolto e abbandonato; pure si trova a dover superare ostacoli imprevisti ed insormontabili, apparentemente senza alcuna motivazione, ricevendo anzi un biglietto di minacce se avesse provato a scavare in quell’area.
La direttrice di una scuola nei pressi vieni assassinata; a questo delitto ne seguiranno altri, brutali, collegabili tra loro perché le vittime avevano lavorato, in passato, nella casa di accoglienza di cui sopra; ma ancora nessuno sospetta la gravità e l’efferatezza di quanto è successo una decina di anni addietro nell’area interessata.
Kim si insospettisce e – partendo dagli omicidi avvenuti e seguendo il suo intuito – fa iniziare le ricerche con un magnetometro ed altre apparecchiature, esponendo se stessa a pesanti critiche per essersi allontanata dai suoi precipui compiti e non aver perfettamente seguito l’iter previsto per quei lavori. Tutte critiche che scompariranno non appena viene ritrovato il primo piccolo scheletro.
In una specie di flash-back, di tanto in tanto appaiono le confessioni o, meglio, le emozioni e l’intimo sentire dell’assassino, che con un patto di sangue si è avvalso – si saprà poi – di altri 4 individui, più o meno direttamente coinvolti in quei macabri seppellimenti, individui che avevano tutto l’interesse a far scomparire quelle ragazzine per coprire i loro peccati più o meno gravi.
L’intreccio della trama si complica allorché la nostra investigatrice scopre “due sorelle”, particolari, Beth e Nicole, che sono state anch’esse ospiti dell’orfanotrofio e… ne fanno di tutti i colori: la prima si rifiuta di collaborare, la seconda apparentemente collabora alle indagini. La spiegazione di questo strano comportamento si capirà solo alla fine, grazie all’impegno di Kim che scopre la verità… ed un quarto cadavere.
Il tema dei minori abusati, abbandonati, sfruttati, emarginati… viene trattato dall’autrice con molto tatto e sensibilità, da una parte senza tacere né dall’altra eccedere con le oscure verità e motivazioni che hanno spinto – in modo diverso – quegli adulti a compiere quello che hanno compiuto.
Piuttosto, non si capirà fino alla fine chi è il “mostro”, il grande manovratore insospettabile di quelle oscure manovre che porteranno al seppellimento delle tre ragazze, nella sua mente contorta e senza scrupoli colpevoli di ricatto (una era rimasta incinta), tradimento (una seconda aveva tradito la sua fiducia) e sospetti (l’ultima non credeva alla spiegazione ricevuta che le sue due carissime amiche erano volontariamente scappate dall’istituto).
Romanzo che si legge quindi facilmente, scorrevolmente, senza impegno.
Franco Cortese Notizie in un click



