Nella notte tra urla e strepiti nella commissione bilancio si è assistito alla sconfitta del governo su alcuni provvedimenti relativi al milleproroghe (e qui bisognerebbe fare un plauso al cervellone che ha inventato questo nome! )
Senza entrare nel merito degli emendamenti perchè potevano essere anche altri,credo che dobbiamo soffermarci sulla evidente difficoltà del governo Draghi-Mattarella di tenere assieme una maggioranza così composita e con differenze di politica interna e internazionale troppo marcate. In un momento di crisi internazionale,crisi energetica,ripartenza dell’inflazione,pandemia ancora non del tutto smantellata, problemi di natura economica e sociale,dovremmo avere almeno un governo omogeneo e in grado di porre la barra dritta nella soluzioni dei tanti problemi.Invece ognuno porta l’acqua al proprio mulino,dichiarando tutti di fare gli interessi del Paese (quale Paese?), mentre il Paese reale è disgustato da questo modo di fare politica.
Draghi ha posto il problema immediatamente all’ attenzione della maggioranza dichiarando che ,se ci fossero stati ulteriori scollamenti, avrebbe dovuto prenderne atto e dare le dimissioni.
Consideriamo l’atteggiamento di Draghi utile in questo momento per il Paese? In una situazione di grave emergenza porre la questione del bene comune (pur nella diversità di intenti e possibili soluzioni) credo sia l’unico modo per i partiti di affrancarsi dalla propria idolatria (di ideologia non si può ormai più parlare), altrimenti meglio andare alle elezioni e ridare la parola alla gente!
ERMINIO BRAMBILLA – UNIONE CATTOLICA



