Perché quest’ uomo è costretto a giustificarsi come un ladro e a dichiarare pubblicamente di condurre un’esistenza morigerata e di non essersi arricchito con il Covid? Perché si tratta di Andrea Crisanti, il virologo tendenza crisantemo che per due anni si è affacciato in televisione a dirci che le cose andavano male ma sarebbero andate peggio se non ci fossimo comportati meglio.
Di per sé la ricchezza non infastidisce il pubblico, se colui che la ostenta è un gaudente e non pretende di suggerire regole, anzi si diverte un mondo ad aggirarle. Se invece il benessere economico arride a chi è salito, o si è ritrovato, su una cattedra da cui ha impartito lezioni su ciò che è bene e ciò che è male, immediatamente scatta il sospetto dell’interesse personale, neanche Crisanti fosse il socio occulto di una multinazionale che produce tamponi e mascherine.
È un malizioso riflesso condizionato che sa di vendetta, dal momento che, nell’era dell’ego espanso, a nessuno fa piacere ascoltare le prediche altrui. Specie se sono scomode.
Massimo Gramellini


