E’ stato con queste parole che il presidente della Provincia Maurizio Fugatti ha aperto la presentazione delle iniziative dedicate ai 50 anni del Secondo Statuto, una presentazione voluta proprio nella sede della Fondazione Mach, “perché San Michele ha una storia peculiare, strettamente connessa con il percorso dell’Autonomia del Trentino, oltre ad avere una collocazione geografica precisa, centrale rispetto alla Regione Trentino Alto Adige, e ad essere luogo di formazione per centinaia di studenti”, sono state le conclusioni del presidente Fugatti.
E a proposito di ragazzi, in sala c’erano le classi quarta dell’istruzione tecnica e terza dell’istruzione e formazione professionale, che stanno seguendo un percorso dedicato proprio ai temi dell’Autonomia e del Secondo Statuto.
Il presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder, nel ripercorrere le tante iniziative di matrice consiliare, portate avanti grazie anche al supporto dell’Assessorato provinciale all’Istruzione e di Iprase, ha spiegato come si sia “cercato di valorizzare il percorso di costruzione dello Statuto di Autonomia, per approfondirne la conoscenza in particolare fra gli studenti; preservare la nostra Autonomia significa conoscerla”. Kaswalder ha quindi concluso con un appello, quello di “lavorare per arrivare alla realizzazione di un Terzo Statuto di Autonomia”. Quindi il vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Paccher ha evidenziato l’orgoglio di essere presenti e partecipi a questa iniziativa che si propone di “far conoscere ai giovani la nostra speciale Autonomia, far loro capire che non è una tematica astratta ma è invece essenziale per il nostro territorio”.
“E’ un onore per la FEM ospitare questo evento che celebra i 50 anni del secondo Statuto di Autonomia” ha evidenziato nel saluto di apertura il direttore generale Mario Del Grosso Destreri, spiegando che dal 1874 questo ente ha mantenuto saldo il timone della sua missione a supporto del territorio per essere motore di innovazione e per svolgere il ruolo di attivo protagonista dei profondi mutamenti avvenuti.
“Di autonomia in costruzione” ha poi parlato la sovrintendente Sbardella, ragionando appunto di un percorso di continua costruzione dell’Autonomia che, non è un privilegio ma va “presentata e spiegata ai nostri giovani, i quali devono avere ben presente le proprio radici e storia per guardare avanti”.
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Infine il presidente del Comitato Giuseppe Ferrandi, nell’illustrare il programma complessivo che coinvolge nel corso dell’anno oltre 150 relatori, ha spiegato come l’Autonomia non debba essere solo “difensiva ma in grado di rinnovarsi”.



