Abbandonata al proprio destino, costretta all’indifferenza perfino dei servizi sociali, vede la propria vita sgretolarsi perdendo man mano la voglia di vivere, non essendo in grado di far fronte alle più elementari esigenze vitali, non per incapacità, ma per la mancanza di un lavoro, di un reddito.
Un lavoro l’avevo, ma fui licenziata, ho cercato altro ma senza buon esito, considerate anche le mie condizioni fisiche, le quali non mi permettono di affrontare tutti i tipi di lavoro. A 49 anni, senza un lavoro e per giunta non posso nemmeno chiedere il reddito di cittadinanza perché ho superato i parametri (incomprensibili modifiche del governo Draghi) relativi al patrimonio immobiliare. Come a dire: “mangiati la casa”.
Lo Stato non ha nessuna intenzione di prendersi carico degli ultimi, uno stato che ci porterà a morire abbandonati ad un triste destino, rischiando di soccombere sotto questo spaventoso peso, con il rischio di vedersi pignorare la casa per i debiti contratti e per di più non potendosi curare adeguatamente.
Non è possibile vivere così, si sceglie di mettere al mondo dei figli per dargli una vita dignitosa non per vederli soffrire. Siamo vittime dell’ingiustizia, persone inascoltate. Se si vive un presente di sofferenze e di abbandono, come si può immaginare un futuro migliore?
Annarita Scarano



