In Italia risultano sempre più in calo i casi di Covid-19, con una diminuzione dei nuovi contagi pari al 20% circa a settimana. Il trend che conferma il raffreddamento dell’epidemia si riscontra particolarmente negli ospedali, dove l’occupazione delle terapie intensive da parte dei pazienti Covid a livello nazionale è in discesa di un punto percentuale e torna al 7%, anche se tre Regioni superano ancora la soglia di allerta del 10% (Marche, Sardegna e Lazio.
Lo riportano i recenti dati del monitoraggio dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), in base ai quali resta invece al 16% l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area non critica. E, tra l’altro, si può concretizzare “la possibilità di arrivare nel mese di marzo a chiudere le aree Covid negli ospedali pediatrici”, come sottolineato dal presidente dell’Associazione degli ospedali pediatrici italiani (Aopi), Alberto Zanobini.
Ma se nel nostro Paese la situazione sanitaria continua a manifestare segnali di miglioramento, preoccupa il quadro internazionale relativo alla guerra in Ucraina che, secondo l’epidemiologo Cesare Cislaghi, potrebbe innescare nuovi focolai epidemici.


