LANZO TORINESE – Oltre agli abitanti locali, sono pochi a conoscere l’operato dei salesiani – e di don Bosco in particolare – in questa cittadina ai piedi delle Alpi Graie; un operare che fu fruttuoso e fecondo, un agire di cui oggi rimane ancora qualcosa, non solo il ricordo: la struttura del Collegio Salesiano
“Raccontare i 124 anni di presenza salesiana a Lanzo (1864-1988) non è cosa possibile in pochi minuti” scriveva Ines Poggetto – rimpianta studiosa locale – nel centenario della morte di Giovanni Bosco. Pensiero che vale anche per queste poche note. La grande storia di questo collegio ebbe inizio nel 1851 allorquando, ritornando da una visita al Santuario di Sant’Ignazio, Don Bosco si fermò a visitare il paese. Quando arrivò sul monte Buriasco, dove c’era un convitto ospitato nell’ex convento dei Cappuccini, egli si sedette in contemplazione di quel paesaggio, assorto in un lungo silenzio, poi
riflettendo ad alta voce – riportano le cronache – esclamò: “Questo sarebbe un luogo ideale per un collegio ed un oratorio”.
Mai visione più precisa e lungimirante: nel 1857 il convitto chiuse; nel 1864 il venerabile Federico Albert, parroco di Lanzo, convinse il santo a spendere fondi ed energie per riaprire il collegio. Il 10 novembre dello stesso anno l’edificio, rinnovato, riaprì con 12 salesiani (Don Bosco ne aveva allora solo 35). All’inizio fu difficile operare in quel contesto, la convenzione col Comune fu quasi sul punto di essere ritirata, ma per fortuna tutto si appianò e l’impegno procedette positivamente così che nel 1867 si contavano addirittura 325 allievi, di cui ben 200 esterni. Nel 1873 il collegio subì un ulteriore ampliamento fino ai limiti della Parrocchia; le cronache riferiscono che nel 1876, con l’inaugurazione della ferrovia Torino/Ceres, il collegio ospitò la manifestazione e le autorità.
A Lanzo don Bosco ebbe alcuni “sogni ad occhi aperti” che gli illuminarono il cammino, tra i quali quello in cui Domenico Savio gli mostrava il Paradiso e gli preannunciava il trionfo della Congregazione
che, sempre a Lanzo, tenne due Capitoli Generali nel 1877 e nel 1880. Fu ancora a Lanzo che si decise la prima spedizione missionaria delle figlie di Maria Ausiliatrice.
L’affetto per questa cittadina fu grande e lo dimostrano alcune lettere conservate negli archivi: in una, rivolgendosi agli abitanti di Lanzo – oltre che ad insegnanti ed allievi – egli scrisse le famose parole: “Voi
siete dei ladri, lo dico e lo ripeto, voi mi avete preso tutto… mi avete rubato il cuore” (1876).
Nel 1887, ormai vecchio e sfinito da una lunga vita di lavoro e di impegni, Don Bosco fu ospite da luglio a settembre – ultima uscita da Torino – in questo “suo” collegio, dove pare che qualcuno lo abbia visto
anche in estasi durante una preghiera. Morì pochi mesi dopo.
Il collegio ebbe felice e serena vita fino al 1917, allorquando fu occupato dai militari per questioni belliche. Andò peggio nella seconda guerra mondiale con tedeschi, repubblichini, partigiani e persino russi che occuparono quelle stanze così ricche di spiritualità e pregne di saggezza, laboriosità e comprensione. Poi, dopo anni di successi e di prestigio, ebbe un lento degrado che lo accompagnò fino alla chiusura definitiva avvenuta nel 1996, nonostante le iniziative ed il dispiacere di moltissimi ex allievi e di tutta la popolazione; purtroppo i costi per il mantenimento del personale e delle strutture e le fortemente diminuite iscrizioni degli allievi ebbero il sopravvento su quel fecondo e cotanto glorioso passato.
Bibliografia:
– San Giovanni Bosco – Domenico Agasso – San Paolo, 2005;
– Vita di San Giovanni Bosco – G.B. Lemoyne – S.E.I. editore, 1969;
– Don Bosco, una biografia nuova – Teresio Bosco – L.D.C. 1979;
– Continuare Don Bosco – Ispettoria Salesiana Subalpina – 1979;
– I santi nella storia – periodici San Paolo, Milano, 2006;
– 1888 – 1988: Centenario della morte di San Giovanni Bosco – Ines
Poggetto e Giuseppe
Ferrero, dattiloscritto, 1988.
Nel collage di foto (tratte da antiche cartoline): Panorama generale delle strutture del collegio;
L’oratorio o cortile dei giochi;
La galleria o salone “don Puppo” del collegio.
Franco Cortese Notizie in un click marzo 2022



