Si tratta di una guerra combattuta in luoghi differenti e in modo diverso e l’invasione dell’Ucraina ne è solo l’esempio più evidente. Uno dei campi di battaglia è il Myanmar. Sin dal colpo di stato del Febbraio del 2021, la situazione è continuamente peggiorata: 1.500 civili sono stati uccisi, 12.000 arrestati, 84 condannati a morte. Numeri che fanno tornare in vita i fantasmi del passato.
Le parole non servono, al contrario, servono azioni forti: misure nuove e stringenti, pressioni internazionali coordinate, il riferimento della situazione alla Corte di Giustizia Internazionale e l’immediata sospensione del Myanmar dai framework del GSP e dell’EBA. È necessario utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione e restare uniti, perché la società civile non deve sentirsi abbandonata
Questa è una lotta per la democrazia che non possiamo rischiare di perderla”, così Fabio Massimo Castaldo, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, durante un intervento in plenaria.


