Il commissario straordinario per l’emergenza coronavirus e comandante del Covi, il generale Francesco Paolo Figliuolo, ha scelto una platea particolare per annunciare il suo addio alla struttura commissariale: lo ha fatto nel corso della presentazione del libro scritto insieme con Beppe Severgnini “Un italiano”, edito da Rizzoli, a ‘LibriCome’, all’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Qualche giorno fa a Firenze il Generale Figliuolo aveva detto “di cose da fare ne ho perché sono il comandante operativo di vertice interforze e se vedete quello che sta succedendo oggi nel mondo penso che di cose da fare ne ho perché da me dipendono tutte le forze nelle missioni operative, sia in Italia che all’estero. Ci sono 37 missioni in atto, tre in Italia e 34 che spaziano in tutte le aree del mondo”.
Un riferimento concreto alla guerra in Ucraina, come ha confermato Figliuolo all’Auditorium: “Abbiamo attivato i nostri comandi, al Covi c’è un team di crisi che è permanente, attivato per seguire l’evoluzione”. “Abbiamo incrementato tutto il nostro dispositivo e la prontezza delle nostre forze terrestri, aeree e navali. Per esempio abbiamo raddoppiato il dispositivo di vigilanza aerea in Romania e messo in campo le misure di risposta alla crisi così come arrivano per il tramite del consiglio dell’alleanza atlantica e del comandante supremo della Nato. Questo dal punto di vista militare



