Ma un’operazione di no-fly zone implicherebbe un coinvolgimento diretto nel conflitto. È certamente dura dire di no, ma è ragionevole.
Anche per questo penso sia giusto fornire missili antiaerei agli ucraini. Anzi, credo sia doveroso farlo. Certo lo scenario cambierebbe con un attacco diretto a un Paese Nato, che porterebbe altri Paesi, a partire dagli Stati Uniti, a intervenire in sua difesa. Ma è certo che l’Alleanza atlantica non ha alcuna responsabilità in questo conflitto.
I “nuovi” Paesi che hanno aderito alla NATO non hanno mai rappresentato una reale minaccia per la Russia. Putin usa la NATO, una sua ossessione, come alibi. Mi pare che quello che lui proprio non tollera è che ci sia un’Ucraina libera e democratica, mentre vorrebbe tornare a un passato che non tornerà. Con i se e con i ma non si fa la storia, ma la reazione, troppo pallida, all’annessione della Crimea e all’occupazione del Donbass del 2014 avrebbe dovuto essere più intransigente.
Invece ci si è voluti illudere che Putin si sarebbe fermato.
Questa guerra finirà sempre troppo tardi, anche se fosse domani.


