E, per fare chiarezza, “bisogna fare subito un distinguo tra duro e tenero. La produzione in Italia è insufficiente perché noi produciamo circa 4 milioni di tonnellate di grano duro, mentre abbiamo bisogno di almeno 5 milioni e mezzo di fabbisogno per la pasta – ha spiegato ad AGI Maria Grazia D’Egidio, docente di Merceologia e Tecnologie Alimentari all’università Cattolica di Roma e di Tecnologie Alimentari al Campus Biomedico di Roma – un fabbisogno che l’Italia importa soprattutto dal Canada, dagli Stati Uniti, in parte dall’Australia. Sono più di 40 i paesi nel mondo che producono pasta, ma è la qualità a fare la differenza”.



