ERMINIO BRAMBILLA: INTELLETUALI E GUERRA

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Uno dei più grandi storici del XX secolo, Marc Bloch, fu ucciso dalla gestapo nazista dopo essere stato torturato perchè era uno dei capi della resistenza francese nella zona di Lione
Anche sui due fronti della guerra tra Russia e Ucraina molti intellettuali: giornalisti, insegnanti, musicisti, ballerini, sportivi mettono a rischio la vita da parte ucraina e da parte russa. In Russia sotto la dittatura dell’oligarca Putin il rischio per coloro che non si allineano sul sì alla guerra dichiarata e all’aggressione dell’Ucraina, porta molti giornalisti,insegnanti,artisti e sportivi a rischiare la Siberia , come l’oppositore Navalny imprigionato con processi farsa o addirittura a “sparire” o ad essere “avvelenati” come molti oppositori del regime.
Non parliamo della sorte degli intellettuali ucraini che partecipano attivamente alla resistenza nei confronti dell’invasore esercito russo. Molti di loro sono rimasti uccisi al fronte e molti imprigionati e torturati. Questo spreco di vite umane è inammissibile! Noi di Unione Cattolica, contrari per principio ad ogni guerra,riteniamo che sia giusto che gli intellettuali diano il loro contributo, non solo di idee, ma in modo pratico alla soluzione di ogni conflitto ,anche mettendo in gioco la propria vita.
Combattendo per la pace soprattutto ma, che il vivere da uomini liberi, non sia impedito da dittatori, oligarchi, mafiosi e bulli di ogni genere. Solo nella libertà e nella pace possono convivere gli uomini e la ragione. Nella guerra e nella violenza trionfano i mafiosi e i bruti di ogni genere.
Erminio BRAMBILLA – UNIONE CATTOLICA