stigma sociale e norme punitive nei confronti delle donne che vogliono e rivendicano il controllo sulla propria fertilità; violenza sessuale, costrizione a portare avanti gravidanze non veramente volute: è così che si sostanzia e manifesta la diffusa e continua violazione dei diritti fondamentali di donne e ragazze alla propria libertà e autodeterminazione e per cui, secondo l’ultimo rapporto delle Nazioni Unite che sarà presentato oggi da Aidos, quasi la metà di tutte le gravidanze sono indesiderate.
Un dato drammatico che rischia di essere ulteriormente incrementato in contesti di guerra come quello attuale in Ucraina per la difficoltà ad accedere alla contraccezione e per l’uso dello stupro come arma di guerra. Ma che anche nella nostra società deve essere tenuto in considerazione per promuovere e far rispettare il diritto alla maternità libera e consapevole, alla salute sessuale e riproduttiva e per contrastare ogni forma di violenza”.



