Spese militari, Guerini: “Rischio crisi governo? Assolutamente no”

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“Credo sia uno sforzo che il nostro Paese sta realizzando insieme agli altri Paesi per sostenere le Forze armate della resistenza ucraina e speriamo di spingere Putin a riconsiderare quello che sta facendo e aprire davvero uno spazio sincero di negoziazione”, continua.

Sono rientrate le fibrillazioni nella maggioranza sulle spese militari? “Sono soddisfatto anche da questo punto di vista. A me è sempre interessato, da quando sono diventato ministro, dare con chiarezza l’idea di una crescita reale, sostenibile, concreta delle risorse dedicate alla difesa, agli investimenti nel campo della difesa: dal 2019 questo percorso è stato iniziato e ha avuto un processo di crescita importante.

Oggi credo sia molto chiaro che il dibattito ha raggiunto due punti importanti: il primo è la condivisione da parte di tutte le forze politiche dell’impegno a raggiungere l’obiettivo del 2%“.

“Non era scontato perché tra chi oggi conviene su questo obiettivo c’erano forze che nella passata legislatura proponevano di uscire dalla Nato – precisa – Dall’altro lato è altrettanto positivo l’apprezzamento, e quindi io penso il sostegno conseguente, al programma di crescita di investimento nel settore della difesa che abbiamo iniziato e che deve continuare negli anni prossimi per raggiungere, secondo i tempi definiti in maniera realistica, l’obiettivo del 2% di spesa”.