Seconda parte: il Piemonte e la Val d’Aosta
TORINO – Nessuna forma di vita è distribuita casualmente sulla Terra poiché ogni specie si evolve solo in determinate condizioni ambientali. Subito dopo i batteri, nella catena alimentare, segue la microfauna che si nutre dei primi e vive nei fanghi e nelle argille; poi vengono i limivori (lombrichi, crostacei, larve di insetti), quindi i carnivori o predatori. L’acqua, l’aria ed i detriti completano i fattori che apportano energie nelle grotte.
Il Piemonte e la Val d’Aosta sono stati interessati notevolmente dall’ultima glaciazione Wurmiana (da 75mila a 100mila anni fa) terminata la quale gli invertebrati manifestarono una variegata diversità di ricolonizzazione ed adattamento, che possiamo inquadrare in quattro categorie, derivanti da due tipologie madri: Stenoendemiti ed Euriendemiti. Il nostro preparato ed esperto biospeleologo e fotografo Enrico Lana ha anche scoperto qualche decina di anni fa una nuova specie di Opilioni, particolarmente resistente al freddo, appartenente al genere Ischyropsalis, che vive nella grotta “Borna du Ran”, nell’alta Valsavaranche e nella grotta “La Custreta” in valle Locana.
Lo stesso Lana, tra il 1992 ed il 1998, aveva scoperto altre due specie nuove di insetti Clolevidi: la Canavesilla Lanai (dal suo nome) nella grotta “La Custreta” in valle Locana e l’Alcheoboldoria Lanai nella bassa valle d’Aosta, nella grotta del Maletto, posta nel comune di Carema.
Nelle nostre zone, le Valli di Lanzo, sono state ritrovate invece l’Ischyropsalis N SP e la mosca Drosophila nella ex cava dell’Alpe Brunetta (nei pressi di Vru di Cantoira) e l’Alpioniscus Feneriensis ed il Cholevidae Dellabeffaella Roccai, che sono state studiate nelle grotte di Pugnetto (a cavallo dei territori di Mezzenile, Traves e Pessinetto).
Naturalmente, questo degli animaletti endemici che vivono in ipogei è un campo non del tutto ancora esplorato, sul quale quanto qui riferito non è che una piccolissima parte; e invitiamo i lettori più interessati ad approfondire l’argomento con ricerche e letture più specifiche, anche degli autori da noi citati.
Questo della biospeleologia è un campo, un mini universo, del tutto nuovo ed affascinate che unisce, come dicevamo, scienza e sport, curiosità e nuove scoperte continue che possono dare ricche soddisfazioni.
Nella foto: l’antichissima forma di vita, appartenente alla famiglia dei granchi denominata Polydesmus troglobius, piccolissimo animaletto bianco, cieco, dotato di numerose gambette che vive nelle grotte di Pugnetto.
Franco Cortese Notizie in un click



