La Regione Marche riconosce le “Pratiche locali tradizionali”

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Cermis, mucche al pascolo Foto GP 2019

Fino a 300 euro di contributo per ettaro per i pascoli a ridosso delle superfici boschive. Carloni: “Rimediamo a una mancanza del passato per garantire maggior reddito agli allevatori dell’entroterra”

La Regione, per la prima volta, riconosce la presenza nelle Marche delle superfici interessate dalle “Pratiche locali tradizionali” (Plt), finanziando fino a 300 euro – anche retroattivamente l’annualità 2021 – quelle superfici a ridosso delle aree boschive dove comunemente pascolano gli animali da allevamento.

Sono terreni ugualmente pascolabili, che non venivano considerati eleggibili e che ora possono accedere ai contributi a superficie sia sul primo Pilastro che sul PSR nelle misure del benessere animale, indennità compensativa e biologico.

Aree in cui, secondo la normativa europea, sussistono specie arboree e arbustive utilizzabili per le attività di pascolo, che contribuiscono al mantenimento dell’habitat naturale. “Abbiamo portato chiarezza su queste pratiche di allevamento che sono comuni nel nostro entroterra e che da oggi si potranno incrementare – evidenzia il vicepresidente Mirco Carloni, assessore all’Agricoltura – Con questa misura rimediamo a una mancanza che penalizzava i nostri allevatori, che ora potranno presentare richiesta, con la propria domanda unica, di essere censiti come Plt”.