Pnrr, Cni: “Sostenibilità ha valore strategico”

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Transizione ecologica ed energetica, utilizzo responsabile delle risorse naturali, economia circolare e sostenibilità ambientale.

Sono parole e concetti molto utilizzati in questi ultimi tempi, specialmente dopo l’avvio del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), sebbene gli ultimi eventi bellici rischiano di alterarne la declinazione originaria. Il Centro Studi Cni, al fine di sondare la sensibilità degli ingegneri nei confronti del tema della sostenibilità e della tutela ambientale, ha effettuato, lo scorso novembre, un’indagine sugli iscritti all’albo professionale cui hanno preso parte 4.246 ingegneri.

E’ importante capire cosa pensano di questi temi coloro che sono detentori di competenze tecniche. L’ingegneria è nello stesso tempo fruitrice e generatrice di strumenti e tecniche improntate alla sostenibilità ed al riciclo delle risorse, di interventi a ridotto impatto ambientale, di tecniche e pratiche per l’uso efficiente delle risorse. E’ sufficiente pensare che dei 200 miliardi di euro stanziati dal Pnrr, quasi 94 miliardi sono destinati ad investimenti che richiedono una elevata intensità di competenze in ingegneria.

A titolo di esempio possono essere citate misure di investimento quali: Transizione 4.0 (13,97 miliardi di euro), Ecobonus e Sismabonus 110% (13,81 miliardi di euro), trasporto locale sostenibile (8,58 miliardi di euro), investimenti nella rete ferroviaria (24,77 miliardi di euro), interventi per la riduzione del rischio idrogeologico (2,49 miliardi di euro)

Piani urbani integrati (2,92 miliardi di euro), nuovi impianti di gestione dei rifiuti (1,5 miliardi di euro) ed altri interventi ancora. Il principio della sostenibilità ambientale racchiude molte complessità: conciliare tecnica e tutela delle risorse non è semplice.