Legge di Bilancio, sui conti del governo pesa la crisi energetica

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I nodi verranno al pettine quando i partiti dovranno misurare richieste e aspettative con i numeri secchi presentati dal ministero dell’Economia.

Anche per questo oggi è prevista una cabina di regia tra il premier Mario Draghi e i capidelegazione delle forze di maggioranza e poi è in programma il Consiglio dei Ministri (alle 17) per la presentazione del Def, il documento di Economia e Finanza che disegna la cornice della politica economica del governo. Un compito difficile per Palazzo Chigi che, in uno scenario così complesso, deve far quadrare i conti pubblici. A pesare è l’incertezza, la guerra in Ucraina, le sanzioni alla Russia e l’acuirsi della crisi energetica.

Un impatto negativo sulla nostra economia è dato per scontato, ma potrebbe essere ancora più pesante se ci fosse uno stop all’importazione del gas russo. Il Def che approderà in Consiglio dei Ministri ne terrà conto e secondo le dichiarazioni fatte nei giorni scorsi dal ministro dell’Economia, Daniele Franco, la crescita verrà rivista con valori più bassi di quanto previsto prima della guerra.

Dopo la ripresa record del 6,6% del 2021, certificata ieri dall’Istat, quest’anno il nostro Pil rallenterà e potrebbe non superare il 3%. Secondo le indiscrezioni di stampa, il governo potrebbe mettere l’asticella al 2,8%. Un livello più basso rispetto al 4,7% stimato a ottobre.