Remuzzi: “Variante Xe già in Italia, Long Covid porterà tante persone in ospedale”

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Il direttore dell’istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Giuseppe Remuzzi ha illustrato cinque ragioni per essere ottimisti e tre per essere preoccupati, compresa la diffusione della nuova variante Xe, rispetto all’attuale situazione pandemica.

Remuzzi: “Perché essere ottimisti”

Intervistato dal Corriere della Sera, ha in primis confrontato il Covid con l’influenza russa scoppiata a San Pietroburgo nel 1889. L’infezione provocava una polmonite severa, uccideva soprattutto gli anziani, ed è rimasta aggressivo per alcuni anni (e tre ondate). Poi, ha spiegato, pur senza vaccini e farmaci per contrastarlo, si è spento. Altro elemento a favore è la discesa dei casi che dovrebbe iniziare a metà aprile e proseguire fino a luglio, anche grazie alla bella stagione.

Tra le ragioni di ottimismo, Remuzzi ha poi citato:

il fatto che la popolazione sia quasi completamente infettata o vaccinata, il che comporta l’esistenza di un’immunità diffusa che consente di affrontare eventuali nuove mutazioni con una base protettiva importante;

la tendenza di Omicron a localizzarsi generalmente nella parte alta delle vie respiratorie, risparmiando bronchi e polmoni;

la presenza, oltre ai vaccini, di antivirali e anticorpi monoclonali.