In queste ultime settimane l’Europa ha potuto verificare ancora una volta la sua debolezza e l’insufficienza del suo assetto istituzionale su due punti strategici: l’economia, dove è evidente l’incapacità di rispondere tempestivamente e collettivamente alle conseguenze della guerra che colpisce in modo asimmetrico i diversi Paesi; e la difesa, la cui insufficienza evidenzia la sostanziale impotenza strategica dell’Europa. Le due questioni sono tra loro collegate, in quanto la loro soluzione implica progressi rilevanti verso l’unione politica.
Si parla oggi di difesa comune europea sottolineando i benefici e i vantaggi in termini di razionalizzazione organizzativa, risparmio dei costi, recupero di efficienza, coordinamento degli acquisti e degli investimenti. Ma la questione è piuttosto complessa. In proposito mi è tornato in mente un articolo di Hans Werner Sinn di quasi due anni fa (Project Syndicate del 15 maggio 2020).
Sinn è un importante economista tedesco, molto autorevole e ascoltato, ordoliberista in economia e conservatore in politica e nel suo articolo criticava la decisione della Commissione di proporre al Consiglio europeo il Recovery fund, utilizzando tutti i ben noti luoghi comuni dell’ortodossia economica ordoliberista, per lo più errati, ma sostenendo anche che sarebbe opportuno che gli Stati europei procedessero verso una vera Unione politica, che però non potrebbe avere inizio, secondo Sinn, «mettendo in comune la “borsa”», bensì mettendo in comune l’esercito e gli armamenti (inclusi quelli nucleari francesi), unica base reale della sovranità di un Paese odi una Federazione di Paesi. Non sarebbe giusto, concludeva Sinn, che alcuni Paesi (la Germania in primis) pagassero, mentre altri manterrebbero il potere militare.
Non gli si può dare torto, ma ciò implica alcune conseguenze. Innanzitutto il superamento formale degli esiti politici della Seconda guerra mondiale e il riconoscimento della necessità di un riarmo tedesco; inoltre il riconoscimento che, nonostante l’Alleanza atlantica, gli interessi di Stati Uniti ed Europa possono non coincidere sempre e comunque, anche strategicamente, e che anche gli interessi tra gli Stati Europei non coincidono (gli ex Stati del blocco sovietico hanno una visione della difesa tutta e solo orientata a est, contro la Russia).


