Vediamo, secondo quanto apprende l’Agi, alcune regole di bon ton: “I senatori, nell’espletamento del loro mandato, devono garantire che i propri comportamenti non siano contrari al buon costume e lesivi del prestigio del Senato”.
Una ‘stretta’ che finisce per riportare alla memoria episodi che hanno visto in passato nell’emiciclo ‘brindisi’ a base di mortadella, se non anche diverbi con tanto di sputi, a punteggiare i momenti di confronto più acceso. E ancora: Un registro per i lobbisti che intendono rappresentare al Senato interessi di categoria, alla luce del principio della trasparenza.


