Ma solo morte e annientamento del genere umano.
Non c’è alternativa al negoziato se vogliamo evitare l’escalation.
Aiutare l’Ucraina a stare in piedi contro l’invasione di Putin è doveroso, ma se l’America e la Gran Bretagna pensano che l’unica strategia possibile sia una guerra di lungo periodo, l’Europa deve riprendersi la sua autonomia.
Le ragioni della pace devono tornare a essere una politica.
P.S. Ieri sera abbiamo tutti assistito all’intervista del ministro degli Esteri russo Lavrov su Mediaset. Poteva essere un pezzo di grande giornalismo ed invece è stato un monologo. Gli amici d’altra parte si vedono nel momento del bisogno.
Ho trovato sinceramente inquietanti le farneticazioni sull’antisemitismo degli ebrei, un’incursione pedestre e infondata nelle ferite aperte del novecento.
A Lavrov andava fatta invece una domanda semplice e banale: perché non fermi subito le ostilità e ritiri le truppe? Questa premessa è decisiva: dobbiamo ostinatamente cercare la pace, interrogarci se c’erano e se ci sono – io credo di sì – le condizioni per evitare l’escalation, riflettere sugli errori dell’Occidente in questo trentennio nei rapporti est-ovest.
Ma non dimentichiamo mai chi ha iniziato questo massacro e perché ha il dovere di finirlo. Ogni civile che muore è la conseguenza dell’aggressione che Putin ha pianificato e voluto. Qui non ci possono essere giustificazioni di nessun genere.



