L’inflazione oltre il 6% (livello che non si vedeva dal 1995) – stima l’Istat – ridurrà di quasi 5 punti il potere di acquisto degli italiani nel 2022 e peserà sui bilanci familiari che, a causa degli aumenti, a fine dicembre potrebbero chiudere pesantemente in rosso. E, sempre guardando i dati Istat, il rischio è che con una tale inflazione a fine anno i poveri assoluti potrebbero aumentare di quasi un milione, oltre 400 mila famiglie non più in grado di fare una spesa considerata essenziale.
A rischiare di ritrovarsi schiacciate da spese extra, che peseranno quanto una mensilità, saranno 5 milioni di nuclei familiari che rischiano anche di far aumentare l’incidenza delle famiglie in cosiddetta “povertà energetica”, quelle che fanno fatica ad acquistare servizi energetici essenziali come riscaldamento e luce.
C’è già chi ha smesso di pagare le rate del mutuo, chi ha ridotto la spesa al supermercato tralasciando le visite mediche a pagamento. I soldi non si trovano, perché spesso gli italiani hanno già attinto ai risparmi per far fronte negli ultimi due anni ad altre spese, magari quando per lunghissimi mesi si sono ritrovati in Cassa integrazione.


