A spiegare bene la polemica dei ministri M5S, è stato il capodelegazione del Movimento al governo, il titolare dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli: “È sbagliato sporcare le idee politiche del Movimento – come la tassazione sugli extraprofitti, il superbonus, il potenziamento di transizione 4.0, le misure sulle bollette e sul rafforzamento patrimoniale – con norme sugli inceneritori. Per questo motivo abbiamo deciso di non partecipare al voto”. Al Commissario per il Giubileo poteri anche sui rifiuti – La norma che ha causato la rottura con il Movimento è prevista all’articolo 13. Al commissario nominato dal governo per il Giubileo del 2025 andranno i poteri straordinari sulla gestione dei rifiuti nella città di Roma.
“Non siamo contrari alle norme straordinarie per attribuire più poteri al sindaco di Roma, ma abbiamo chiesto che questi nuovi impianti, in linea con la normativa europea, fossero di nuova tecnologia: dunque eco-sostenibili, non inceneritori”, ha spiegato Patuanelli motivando il no del M5s a tutto il provvedimento. “Abbiamo proposto di stralciare quella norma, di inserirla in un altro decreto, di aggiustarla. Tutto questo ci è stato negato. Così la transizione ecologica rimane solo sulla carta”.
La scelta di inserire nel decreto Aiuti la norma che concede poteri commissariali al sindaco di Roma per la costruzione degli inceneritori “non poteva e non potrà trovare d’accordo il Movimento 5 Stelle. Siamo rammaricati dal fatto che non siano state accolte le nostre proposte di modifica, orientate a dare priorità a una raccolta differenziata efficace e ad impianti davvero utili”, scrivono in una nota i deputati del Movimento 5 Stelle in commissione Ambiente.



