C’è voluto il coraggio e l’onestà intellettuale della direttrice dell’Istituto Affari internazionali di Roma, Nathalie Tocci, e di alcuni esperti di politica internazionale per accendere i riflettori sullo scandalo delle trasmissioni televisive che diffondono propaganda russa.
Possibile che ancora una volta la politica arrivi in ritardo? Come possono le istituzioni continuare a non fare nulla? Commissione di Vigilanza, Copasir, Agcom, Ordine dei Giornalisti, Cda Rai: dove sono?”. Lo scrive su Facebook il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.
“Tocci e i suoi colleghi hanno deciso – prosegue Anzaldi – di rimetterci personalmente, in termini di visibilità e forse anche di soldi (visto che gli opinionisti spesso vengono retribuiti), pur di far emergere l’insostenibile situazione di alcune trasmissioni, che spettacolarizzano persino la guerra con il penoso contraddittorio tra aggrediti e aggressori. La politica aveva l’occasione di arrivare in tempo, per una volta, ma in commissione di Vigilanza Rai non si è finora riusciti ad approvare neanche una risoluzione che chiede semplicemente, in particolare su una tematica delicata come la guerra, di prevedere la rotazione dei commentatori ed evitare l’imbarazzante mercato degli opinionisti a pagamento scritturati a soggetto.
Il Movimento 5 stelle ha bloccato tutto, pur di difendere i ricchi compensi di Scanzi e degli opinionisti che in questi anni ha piazzato nelle trasmissioni Rai. Come sui no vax, anche sulla guerra la commissione di Vigilanza rischia di arrivare fuori tempo massimo.