È probabile che il Covid favorisca il declino cognitivo in diversi modi, sia danneggiando il cervello per eccesso di reazione immunitaria, sia perché l’infezione causa delle micro emorragie o delle micro ischemie in diverse aree neurali e gli studi stanno approfondendo la durata di questi eventuali danni. La perdita intellettiva di cui si parla è pari al declino cognitivo a cui si va incontro, mediamente, dai 50 ai 70 anni e resta da capire quanto questa sia permanente e quale sia la capacità di ripresa del paziente.
Già studi precedenti avevano dimostrato che il Covid incide sulla capacità delle aree neurali nevralgiche di usare lo zucchero come ‘benzina’ per alimentare l’attenzione, la memoria di lavoro e la risoluzione dei problemi.



