C’è un anziano e malandato leader che biascica a fatica un pistolotto elettorale sulla guerra e che si rimangia una bella fetta del sostegno al fronte Nato del governo Draghi (che il suo partito appoggia convintamente).
Subito barellieri e addetti al pronto soccorso tentano vanamente di smentire che abbia detto ciò che ha detto (tutto registrato) anche perché, nel frattempo, il suo cerchietto magico è in piena dissoluzione con una ministra lombarda scatenata per essere stata soppiantata nel feudo sotto casa dalla badante politica dell’infermo. E, come se non bastasse, l’attempato leader pensa bene di convocare a colazione un vertice di coalizione che però finisce a torte in faccia.
Il tutto dovrebbe porre inquietanti interrogativi sul futuro del partito creato dal nulla e che potrebbe finire nel nulla già nel prossimo Parlamento, tenuto conto anche del programmato e robusto taglio dei seggi.
Non possiamo dunque che associarci alla pm che, nella durissima requisitoria per quella vecchia storia di prostituzione, “bunga bunga” e “odalische”, a proposito dell’imputato a un certo punto ha espresso “tenerezza per una persona anziana che forse ha solo paura della morte”.
Antonio Padellaro


