“Voglio, una volta tanto, dare un messaggio ottimistico. Ma non sulla base delle mie semplici sensazioni, bensì considerando di che cosa stiamo parlando – ha spiegato. Contro il vaiolo delle scimmie “probabilmente abbiamo il farmaco, anche se non so quanti effettivamente siano i quantitativi disponibili. Il principio attivo, selezionato nell’ambito di un filone di ricerche volte a contrastare un possibile attacco bioterroristico ‘al vaiolo’, si chiama tecovirimat e inibisce una proteina, la p37, conservata al 98% di identità in tutti gli orthopoxvirus fino adesso testati e quindi anche contro il ‘monkeypox’ – ha aggiunto.
Quello che va fatto è una buona, sana, vecchia operazione di contenimento epidemiologico, nella speranza che ciò che ci avrebbe dovuto insegnare la pandemia di Covid sia utile per poter fare questa volta, avendone il tempo e le modalità, un’azione di contenimento.


