Il 12 giugno ,oltre alle amministrative ,dovremo votare anche il referendum sulla giustizia
Questo referendum è osteggiato o ignorato dalla maggioranza dei media e dai partiti con dei distinguo che sembrano supportare la supponenza che alcuni partiti (vedi Pd e 5 stelle) hanno nei confronti degli elettori che non sono d’accordo con loro. La stessa UE ha bacchettato l’Italia sulla giustizia, facendo risaltare l’anomalia tutta italiana dei magistrati che entrano in politica e poi rientrano in magistratura.
Scendendo in politica il giudice ti fa sapere come è orientato e di non essere mai stato terzo,rientrando in magistratura squalifica anche quei colleghi che hanno sempre pensato ad una giustizia non di parte.
Oltretutto non considerando che ,dopo il concorso,fanno un mestiere che dà loro prestigio,carriere automatiche e stipendi che nessun altro statale,se non pochissimi dirigenti,percepisce.
La giustizia in Italia è un’anomalia tutta nostrana,per questo noi di Unione Cattolica auspichiamo che gli elettori vadano a votare in massa per riuscire ad ottenere il quorum che, stando ai sondaggi, farebbe vincere il sì.
La riforma Cartabia, che dovrebbe arrivare in Parlamento dopo il referendum, (e qui potremmo dire che questo ritardo è strumentale!) è il pannicello che copre una piccola parte della ferita che emana pus che infetta tutto ciò che sta attorno alla nostra giustizia. Ormai i cittadini sono convinti che una vera riforma della giustizia appare ineludibile in un Paese che sconta, anche nel Pil questa negatività.
Separazione delle carriere, responsabilità del magistrato per dolo o omissione,CSM con una maggioranza laica, voti da parte di terzi sulla capacità di giudizio del magistrato. Affrontare questi temi trovando la soluzione che non sia nemmeno punitiva per chi fa questo mestiere così delicato ed importante è uno sforzo che dobbiamo fare tutti perchè i cittadini abbiano finalmente una giustizia senza orpelli e ideologie.
ERMINIO BRAMBILLA – UNIONE CATTOLICA
