I giornali sono pieni di notizie relative a bande giovanili che imperversano (soprattutto ubriachi) nelle località di villeggiatura o nelle città, importunando le donne e devastando impunemente.
Il fenomeno ha assunto una dimensione tale da diventare un vero e proprio problema sociale, oltrechè di ordine pubblico.Nelle scuole assistiamo a dibattiti pretestuosi sul modo di vestire e sul linguaggio giovanile.
Ci sono due aspetti che riteniamo utili alla discussione. Il primo è legato a una riforma della scuola di ogni ordine e grado, non più rinviabile,evitando ideologie partitiche ma restando nel dibattito della pedagogia permanente che veicola l’aspetto culturale a quello educativo, senza trasformarlo in una mera locuzione sulla democrazia nella scuola.
La scuola democratica è un ossimoro,perchè la stessa non lo può essere. La scuola può essere meritocratica, nozionistica (anche), deve aiutare i ragazzi a saper pensare con la propria testa (non con quella degli insegnanti), deve aiutare le future generazioni a capire che l’altro (donna o uomo che sia)è altro da te e merita il massimo rispetto in tutte le realtà che rappresenta. Il secondo aspetto è quello repressivo (si avete capito giusto!), senza avere paura delle parole. Uno Stato che non è in grado di dare sicurezza ai propri cittadini, non è degno di tale nome.
Sicurezza non a posteriori, quando i buoi sono usciti dalla stalla, ma presidio del territorio per indiduare eventuali anomalie ed intervenire per bloccarle sul nascere. Noi di Unione Cattolica siamo dalla parte delle forze dell’ordine che faticosamente intervengono con enormi difficoltà sul territorio, prive di mezzi e personale, sottopagati, con rischio personale perchè spesso sono in minoranza di fronte a bande agguerrite e numerose di giovani fuori controllo per alcool e droga.
La malattia giovanile va curata con l’educazione e l’aiuto psicologico (soprattutto dopo la pandemia), ma occorre anche la fermezza di reprimere comportamenti che mettono a rischio la convivenza civile.
ERMINIO BRAMBILLA – UNIONE CATTOLICA



