Brunetta: “Lavorare nella Pa è ancora attraente”

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Il pubblico impiego non attrae più? Ho molti dubbi su questo: una volta sbloccati i concorsi, nella seconda metà del 2021 si sono aperte 45mila posizioni, per un totale di oltre un milione di partecipanti”. Lo ha sottolineato Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione, intervistato oggi al Festival dell’Economia di Trento dal vicedirettore del Sole 24 Ore, Alberto Orioli, sul tema “La sfida dell’economia e il ruolo dell’Europa”.

I nuovi concorsi funzionano

Per il ministro, non c’è alcuna crisi sui concorsi: “Oggi durano 100 giorni, dal bando alla pubblicazione delle graduatorie, e non più fino a quattro anni. Non si usa più la carta e la penna: le prove sono digitali. Ci sono giovani che possono fare un concorso dietro l’altro, e magari si dimettono da un posto per accettarne uno migliore”. C’è un problema di retribuzioni troppo basse? “In alcuni casi sì, ma è anche vero che nel pubblico non c’è la cassa integrazione, come accade nel privato, e ci sono maggiori garanzie, ad esempio dal punto di vista della non licenziabilità”.

Segnali positivi dall’economia

“Il Pil del primo trimestre è cresciuto dello 0,1%”, ha ricordato il ministro. “La crescita acquisita per l’anno è al 2,6%. Se anche il prossimo trimestre, come dicono alcune stime, sarà ancora positivo, andremo verso un +3% sull’anno. L’Italia si dimostra enormemente reattiva, flessibile, resiliente”.