Margherita Hack ha contribuito ad aprire uno squarcio nel modello patriarcale che relega la donna al ruolo di angelo del focolare, contrastando con decisione quell’idea dominante.
Non ha mai avuto paura di dire ciò che pensava, anche quando si trattava di verità scomode, lo ha fatto con la consapevolezza che “le persone vere spaventano.
Per questo spesso rimangono sole”.
Mi complimento con il sindaco Beppe Sala per l’iniziativa del Comune di Milano di dedicarle una statua, che verrà inaugurata domani, la prima opera pubblica rivolta a una scienziata italiana.
Spero che non rimanga un caso isolato: sindaci e sindache dedicando statue, strade e piazze a personalità femminili del passato, fanno la cosa giusta, perché consentono alla cittadinanza di conoscere figure che altrimenti sarebbero ignorate.
Diamo alle donne ciò che è delle donne!



