“Basta con gli interventi una tantum come i 200 euro che andranno nelle buste paga di luglio per chi guadagna fino a 35 mila euro. Questo governo continua a non capire che le persone non arrivano alla fine del mese. La situazione sociale sta diventando esplosiva. Servirebbero 200 euro al mese!”. In un’intervista apparsa oggi, 12 giugno, sul quotidiano La Repubblica, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini ribadisce che è “questo è il momento di fare scelte strutturali per aumentare i salari e le pensioni a partire da quelli più bassi. Si deve tagliare strutturalmente il carico fiscale su lavoratori e pensionati che sono anche coloro che in questo Paese pagano le tasse”.
Sul nodo risorse Landini è chiaro: “Le risorse ci sono, basta decidere dove andarle a prendere. Penso a tutti i settori che hanno ottenuto extraprofitti durante la pandemia: c’è il settore dell’energia ma anche quello farmaceutico, per esempio. E poi vorrei capire perché, tra l’altro, le tasse sulle rendite finanziarie e sugli affitti, con il meccanismo della cedolare secca, debbano essere inferiori a quelle che gravano sul lavoro. Perché si penalizza il lavoro?”. La Cgil da tempo oltre a puntare il dito avanza proposte, a cominciare dall’aumento delle tasse sulle rendite e sugli affitti: “Serve una riforma fiscale complessiva fondata sul principio costituzionale della progressività. E propongo anche, se necessario, un contributo straordinaria a carico di chi ha di più. Si chiama solidarietà”.
Oggi, continua Landini, “non è più accettabile che ci sia competizione tra le persone che per vivere devono lavorare. Tra contratti a termine, part-time involontario e tutte le varie forme di contratti in Italia ci son almeno sei milioni di persone che vivono con un reddito annuo loro intorno ai diecimila euro. Le sembra un dato da Paese civile?
Le forme contrattuali più assurde, come, tra le altre, il lavoro a chiamata, vanno cancellate e va introdotto un unico contratto di ingresso a contenuto formativo finalizzato alla stabilità occupazionale”.


