Le conseguenze della pandemia e del conflitto russo-ucraino rischiano di ripercuotersi a lungo sul tessuto economico e sul mercato del lavoro nel nostro Paese. Secondo la Fondazione dei Consulenti del Lavoro, nel 2026 le imprese italiane potrebbero non reperire 1 milione e 350mila lavoratori a causa del calo demografico e della crescita dei cosiddetti ‘inattivi’.
Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito ai dati INPS sulle ore di cassa integrazione autorizzate nel mese di maggio.


