Come riportato da Tempi, il rapporto, che è suddiviso in cinque libretti, contiene molte informazioni sulla cannabis, che è la droga più consumata nel mondo, con 209 milioni di utilizzatori nel 2020, pari al 4 per cento della popolazione mondiale fra i 15 e i 64 anni. Dato che indica un aumento del 18 per cento nel numero dei consumatori rispetto al decennio 2010-19.
Altra informazione degna di nota è che la maggioranza relativa dei paesi del mondo (40 per cento) denuncia la cannabis come la droga più dannosa in termini di problemi di salute. Il dato si spiega col fatto che la cannabis, anche se meno dannosa degli oppioidi, delle anfetamine o della cocaina, ha molti più utilizzatori: sono più del triplo di quelli che ricorrono agli oppioidi, e sei volte coloro che usano anfetamine.
Nel 2019 e nel 2020 si è registrato un aumento significativo dell’uso quotidiano o quasi quotidiano di cannabis. Nel 2020, l’uso quotidiano o quasi quotidiano di cannabis è stato stimato al 4,1 per cento tra gli studenti delle scuole superiori rispetto a quasi l’1 per cento nel 1991.
La diminuita percezione della nocività, indotta dal vedere sempre più stati che legalizzano il consumo, è fenomeno molto dannoso per la salute dei giovani, poiché quello che è avvenuto negli ultimi decenni è, al contrario, un aumento della pericolosità del consumo di cannabis: “La percentuale di delta-9-tetraidrocannabinolo nella cannabis sequestrata è quadruplicata negli Stati Uniti tra il 1995 e il 2018 ed è quasi raddoppiata in Europa tra il 2002 e il 2018”.
Fonte: Tempi

