Prima dello scoppio del covid,le importazioni alimentari in Italia avevano toccato addirittura punte di 42 miliardi di euro annui,lo stesso controvalore del nostro export nelle stesse categorie merceologiche
Un dato drammatico ed inquietante.Lo stesso scenario davanti a cui ci si trova,vede le coop e i marchi della commercializzazione al dettaglio su larghissima scala, di provenienza francese o tedesca, piantare le proprie bandierine mediante l’apertura di grandi centri e megamarket che vengono edificati su superfici italiane un tempo coltivabili (il consumo di suolo in Italia è pari ogni anno a 40 campi di calcio) creando viabilità per raggiungere queste strutture distributive a scapito dei centri storici e dei negozi di vicinato sempre più isolati da reti autostradali e ferroviarie obsolete.
Nel silenzio più totale dei nostri governi,i Paesi del Nord Europa, detti “frugali” ma che navigano nella più totale opulenza, oltre ai vincoli di bilancio sul PNRR e MES sanitario,ci impongono delle quote e dei limiti produttivi finalizzati a scoraggiare il lavoro degli agricoltori italiani,creando le condizioni per un crescente abbandono dei suoli e la loro riconversione urbanistica verso un terziario commerciale, completando la strisciante colonnizzazione del nostro Paese e delle nostre tavole.
Mentre la “via della seta” sottoscritta dal Conte 1 diventa la via della peste virale e dei pesticidi contenuti in vari prodotti agricoli asiatici che giungono sulle nostre tavole. Lo stesso Recovery Plan del governo toglie alla nostra agricoltura i fondi ,previsti dalla UE per la transizione ecologica delle colture, il rafforzamento delle strutture idriche ed energetiche, la diversificazione delle produzioni e il sostegno, in termini commerciali, alle migliaia di eccellenze in sigla DOP, Igp,Doc, e Docg regionali e locali.
Unione Cattolica colloca l’agricoltura e l’ambiente rurale al centro delle strategie di sviluppo economico, inclusivo ed equo per gli equilibri del pianeta. La funzione insostituibile dei piccoli produttori locali, di cui occorre potenziare il potere contrattuale e sviluppare le innovazioni necessarie alla salvaguardia della vocazione agricola dei suoli,per assicurare alle famiglie un’offerta continuativa di prodotti sani e tracciabili, sottratti al giogo speculativo di matrice multinazionale, malavitosa od esogena.
erminio brambilla – unione cattolica



